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29.01.2010 - INTERVISTA A MASTELLA PUBBLICATA SU "IL CLANDESTINO": IL CENTRO PROGETTO PER IL FUTURO. IL DUALISMO DE LUCA-BASSOLINO? FILM GIA' VISTO
Mastella scommette su Caldoro
 
CAMPANIA Il leader dell’Udeur: «Il Centro progetto per il futuro. Il dualismo De Luca-Bassolino? Film già visto»

Mastella scommette sul Caldoro


La priorità
La madre di tutte le battaglie è la questione del lavoro, basta guardare le recenti vicende degli operai di Termini Imerese. Problemi del lavoro che al Sud diventano dramma

La giustizia
«Sono amareggiato dal fatto che l’apertura dell’anno giudiziario sia contrassegnata da polemiche forti. Da Ministro ho lavorato per mettere fine alle tensioni tra politica e magistratura»


di MASSIMILIANO LENZI

«Il dualismo tra Vincenzo De Luca (ndr, sindaco di Salerno) e Antonio Bassolino in Campania, seppure quest’ultimo non scenda direttamente in campo alle primarie Pd per le regionali, assomiglia al copione di un vecchio film. Certo, un conto è andare in avanscoperta e un conto è misurare quanto la forza politica reale di un candidato come Riccardo Marone – vicino a Bassolino – riesca ad essere più competitiva di De Luca». A parlare in questa intervista al Clandestino è Clemente Mastella, ex ministro della Giustizia nel II governo Prodi, leader dell’Udeur e oggi eurodeputato del Popolo della libertà. 

Onorevole Mastella, lei – escluso Romano Prodi – è l’unico leader di centro che, nel 2005, si è presentato alle primarie di coalizione del Pd per scegliere il candidato premier. Arrivò terzo, dopo Prodi e Fausto Bertinotti. Oggi, 5 anni dopo, c’è ancora spazio per il centro in politica?
«Vede, come spiegavo in tempi non sospetti, il centro della politica non è un luogo astratto ma è un progetto per il futuro, un’idea, un percorso, un metodo, una storia, un’identità. La mia candidatura alle primarie del centro-sinistra nel 2005, nasceva con questa ostinata convinzione. Oggi, tra chi guarda al centro con nostalgia e chi pensa alla costruzione di un’area centrista forte, dobbiamo prendere atto che l’area c’è ma che trova difficoltà a prendere voti con questo sistema elettorale che non essendo proporzionale, ne impedisce un consolidamento reale». 

Lei è campano: la sfida tra Pd e Pdl, considerando la differenza d’età tra la coppia democratica, De Luca-Marone (che dovrebbe duellare nelle Primarie) e il tandem di centrodestra Caldoro-Carfagna, è anche una sfida generazionale?
«No, io penso di no. Guardi, è che noi abbiamo un’idea frastornata delle cose: la politica, in fondo, è fatta come la vita. Da quelli che hanno maggiore esperienza e sono privi del valore della giovinezza e dai giovani, che mancano invece dell’anzianità. La verità è che non esiste un metro standard. Sono parole d’ordine invocate più per la folla che per il dato reale che si portano dietro». 

Ma lei in Campania con chi sta?
«Io appoggerò Caldoro e con piena convinzione». 

Una previsione?
«Secondo me dovrebbe vincere il centrodestra anche se, lo voglio sottolineare, non c’è l’ipoteca della piattaforma. Vale molto, alle elezioni regionali come in quelle per scegliere i sindaci, l’appeal del candidato, che può diventare determinante per la vittoria». 

Lei era Ministro della Giustizia nel II Governo Prodi: oggi si inaugura l’anno giudiziario e la tensione tra politica e magistratura è alle stelle. Come se ne esce?
«Io sono molto amareggiato dal fatto che l’apertura dell’anno giudiziario sia contrassegnata da queste polemiche forti. Vede, ho lavorato – da Ministro – per mettere fine alle tensioni tra politica e magistratura, per trovare un equilibrio. E mentre lavoravo a questo sono stato travolto». 

Una soluzione possibile secondo Mastella?
«Bisogna ritrovare un equilibrio tra politica e giustizia altrimenti non se ne esce. Sulla via delle riforme, ad esempio, io sono d’accordo con il senso della proposta avanzata che va nella strada della reintroduzione dell’immunità e su cui anche diversi magistrati stanno ragionando. Sa, quando non c’è equilibrio tra politica e giustizia, nel rispetto dei diversi ruoli naturalmente, tutto diventa un problema. E il cittadino italiano paga un prezzo rispetto a queste ventennali tensioni». 

Una priorità politica per l’Italia, quale sceglie?
«La madre di tutte le battaglie è la questione del lavoro, guardi ad esempio le recenti vicende degli operai di Termini Imerese. Problemi del lavoro che al Sud diventano una questione più che drammatica». 

Cosa desidera Clemente Mastella per il suo 2010?
«Tentare di ritrovare la serenità che, da quando sono stato ministro della Giustizia, mi hanno tolto. Sì, la serenità». 

m.lenzi@ilclandestino.net

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