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14.06.2007 - Alessandro Duce,LA SANTA SEDE,E LA QUESTIONE EBRAICA
(1933-1945) Introduzione di Danilo Veneruso Collana LA CULTURA pp. 430, € 39,00
 
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La seconda guerra mondiale, le persecuzioni della Germania nazionalsocialista contro gli ebrei, l'atteggiamento della Santa Sede verso la Shoah, sono temi e problemi che ancora continuano ad ossessionare la coscienza collettiva europea e a dominare il dibattito storico e politico dell'età contemporanea. II libro di Alessandro Duce La Santa Sede e la Questione Ebraica (1933-1945) mira ad offrire una ricostruzione dettagliata, precisa e completa dell'opera diplomatica e umanitaria svolta dalla Santa Sede di fronte alle persecuzioni subite dalle popolazioni ebree negli anni più drammatici della storia del Novecento, dal 1933, inizio dell'ascesa di Hitler al potere in Germania, al 1945, anno della fine della seconda guerra mondiale.

Il volume di Duce si distingue, innanzitutto, per la vastità delle fonti diplomatiche vaticane ed internazionali usate e consultate. Grazie alla consultazione dei fondi archivistici vaticani relativi all'attività della Santa Sede negli anni Trenta e delle poco conosciute fonti diplomatiche italiane, l'autore è stato in grado di ricostruire in maniera nuova momenti cruciali delle relazioni tedesco-vaticane, svelando inediti retroscena.

Lo studio preciso ed approfondito della documentazione diplomatica e della bibliografia esistenti sull'argomento ha consentito a Duce di delineare un quadro ricco e complesso delle innumerevoli iniziative relative alla questione ebraica intraprese dalla diplomazia vaticana e dai pontefici nei vari paesi europei: di grande interesse, in particolare, sono le pagine dedicate agli sforzi vaticani per facilitare l'emigrazione degli ebrei europei nel continente americano e all'azione della Santa Sede per contrastare l'emanazione di legislazioni ant-ebraiche in Europa centro-orientale, spesso contro la volontà di esponenti politici cattolici locali filo-tedeschi. Questa attenzione alla documentazione quale base primaria per la ricostruzione degli eventi consente all'autore di fornire al lettore molte informazioni inedite e di sfatare tanti luoghi comuni. Il libro di Alessandro Duce si caratterizza per una oggettività ed una ricchezza interpretative inusuali, che segnalano che la pubblicazione di questo volume mira a riportare la discussione sull'operato della Santa Sede di fronte alla questione ebraica da un piano meramente politico ad una dimensione più pacata e distaccata, quella del dibattito storiografico.

Con questa opera Alessandro Duce, lontano da criminalizzazioni e benevolenze preconcette, fornisce un contributo di grande rilievo scientifico e culturale per una migliore conoscenza di un'epoca storica drammatica e tragica i cui accadimenti hanno ancora pesanti conseguenze sulla vita del mondo contemporaneo.

World War II, the persecution of the Jews by Nationalist Socialist Germany, the Vatican’s response to the Shoah: these are among the topics and issues that continue to obsess the European collective conscience and to dominate the historical and political debate in the contemporary age. The aim of Alessandro Duce’s book, The Holy See And The Jewish Question (1933–1945) La Santa Sede e la Questione Ebraica (1933–1945), is to offer a detailed, precise and complete reconstruction of the Vatican’s diplomatic and humanitarian efforts in response to the persecution of the Jewish people in the most dramatic years of the 20th century: from 1933, the beginning of Hitler’s rise to power in Germany, to 1945, the year the Second World War came to an end. Duce’s book is primarily distinguished by the vast quantity of Vatican and international diplomatic sources consulted.

Availing himself of the Vatican archival documentation concerning Holy See activities in the 1930s, and some rather obscure Italian diplomatic sources, the author has been able to reconstruct the crucial stages in German–Vatican relations in a new way and to shed light upon a hitherto unknown scenario. His painstaking and in-depth study of existing diplomatic documentation and bibliographies on the subject have allowed Duce to paint a rich and complex picture of the countless initiatives undertaken on behalf of the Jewish people in the various countries of Europe by Vatican diplomats and by the Popes: particularly fascinating are the pages devoted to the Vatican’s efforts to facilitate the emigration of European Jews to the American continent and the Holy See’s attempts to halt the issuance of anti-Jewish legislation in Central Eastern Europe, often against the will of local pro-German Catholic politicians.

This use of documentation as the primary basis for the reconstruction of those events allows the author to offer the reader a large quantity of previously inaccessible information and to dismantle many misconceptions.

The book is characterised by its unusual interpretative objectivity and breadth, signalling a publication aimed at elevating discussions of the Holy See’s efforts on behalf of the Jewish people from a merely political plane to the more tempered and detached dimension of an historical debate. Far from incriminations and preconceived indulgences, Alessandro Duce offers a highly significant scientific and cultural contribution to the more complete understanding of a dramatic and tragic chapter in history, the events of which continue to have profound repercussions on life in the contemporary world.


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