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21.04.2011 - NAPOLI, UNA CITTA' DA "RESUSCITARE"
Intervista al candidato sindaco di Napoli Clemente Mastella, da "Terra" del 21/4/2011
 
Lo scorso 5 marzo Terra ha pubblicato proposte e domande ai candidati a sindaco rivolte da 8 personalità del mondo accademico, culturale e medico della città. Oggi risponde Clemente Mastella, candidato sindaco sostenuto dalle liste Udeur e Mastella per Napoli. 

Una città d’arte 
Sono assolutamente d’accordo con il professor Lamberti. Napoli ha bisogno di una scossa e recuperare le sue vocazioni: città dell’arte e della cultura, città dell’accoglienza. Per fare questo bisogna avere il coraggio di delocalizzare uffici e servizi che non sono strategici. Liberare Napoli dalla morsa del traffico di un pendolarismo improduttivo, controproducente. 


Più vivibilità
Idee chiare, regole certe, tolleranza zero. La vivibilità è un punto di partenza, assoluto. Ho proposto l’istituzione del Difensore civico ambientale come atto d’amore verso una città che non può continuare ad essere offesa, sfregiata. Ma il richiamo non va solo alla classe politica, alla borghesia propositiva. Va a tutti, senza distinzioni. Dobbiamo recuperare fiducia in noi stessi, dimostrare nei fatti quotidiani, nelle piccole cose, il nostro amore ed attaccamento per la città. Come? Innanzitutto non promettendo miracoli ma cose possibili. 


Fare impresa
Lo vado ripetendo da tempo: senza una Legge speciale, il federalismo comunale avrà effetti devastanti per Napoli. La città deve poter competere alla pari con le altre realtà metropolitane. Napoli non può partire svantaggiata, appesantita da un debito grande come una montagna… Quattro miliardi. Ci vorrebbero anni per tornare in pareggio. Nel frattempo che si fa? Per questo sono convinto che sia necessario un intervento straordinario. Il rilancio dell’economia cittadina si realizza ristabilendo condizioni di equità e di convenienza vera per gli imprenditori meridionali e per chiunque voglia investire e scommettere su Napoli. 


Ricerca e Giovani 
Tranquillizzo il professor Marotta: da parte mia niente balle e nemmeno eco- balle. Tantomeno promesse irrealizzabili. Bisognerà fare una seria ricognizione delle risorse e delle strutture, compreso il Convento di San Domenico. Da sindaco chiamerei a raccolta le migliori intelligenze e varerei un piano di cose possibili, cercando di sfruttare al meglio i fondi europei ma valorizzando al massimo anche l’apporto dei privati, delle Fondazioni bancarie. Dobbiamo dare concrete opportunità ai giovani che vogliono investire nello studio e nella ricerca. 


Ora la sicurezza 
Non ho difficoltà a ribadire che sono per la tolleranza zero. Il rispetto delle regole è essenziale per ricreare il circuito virtuoso della libera e corretta concorrenza. Il mercato non può essere protetto ma nemmeno sconvolto da pratiche al limite della legalità. Vedo bene anche l’utilizzo dell’esercito, per presidiare il territorio e per liberare risorse di polizia. Si può certamente investire sull’idea dei mercatini etnici, anche per far emergere attività in nero e combattere con maggiore efficacia ogni tipo di condizionamento camorristico. 


Legge 150 
Da ex giornalista non posso che essere d’accordo. Piena applicazione della Legge 150. Il mondo dell’informazione è afflitto da troppa precarietà ed anche da fenomeni di grave sfruttamento. Accade anche dentro le Istituzioni, con tanti giovani che lavorano senza tutele e senza reali prospettive, costretti a fare i finti volontari. La comunicazione istituzionale è “servizio pubblico” e come tale va garantito, nel rispetto delle regole. In questo l’Ordine ed il Sindacato devono avere voce in capitolo, ben oltre la doverosa denuncia. Per la Casina del Boschetto, da parte mia, porte aperte. 


Scatto d’orgoglio 
E' uno dei punti del mio programma, fatto di “cose possibili”. Un obiettivo di cui vado orgoglioso: restituire l’orgoglio – appunto - ad una città ferita, tramortita, che va letteralmente “resuscitata”. Per fare il miracolo (si può fare…) bisogna far leva sulle qualità dei napoletani, risvegliare coscienze, stimolare orgoglio e passione civile, senso civico. Quanto al governare la città da buon padre di famiglia, credo, molto umilmente, di avere buone credenziali. La difesa della famiglia, del suo ruolo educativo (insostituibile), è tra i punti fermi della mia vita oltre che della mia attività politica. 


Più differenziata
 Innanzitutto una premessa: diffidare di chi promette, nei famosi “primi cento giorni”, di fare faville, portando la differenziata a percentuali record… Balle. Raccolta differenziata significa anche cultura del riciclo, della differenziazione anche a monte del rifiuto, oltre che riduzione della quantità di rifiuto. Un processo formativo, culturale, che richiederà tempo. Nel frattempo? Chi dice che non servono più discariche dice cose non vere, ingannevoli. Meglio dire la verità ai cittadini. Occorrono impianti di smaltimento, di trattamento della frazione umida… C’è bisogno di tempo per realizzare un sistema industriale efficiente. Ho proposto un Patto tra le istituzioni. Comune, Provincia e Regione si mettono d’accordo e stilano un programma operativo, di tre anni almeno, per risolvere definitivamente il problema. Tre anni di tempo ed obiettivi precisi. Se si fallisce, però, si va tutti a casa! Questo significa, per me, governare nella chiarezza.

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